Nel mio percorso, fatto in rampichino, sono passato davanti a un'antica "Giassara" che, come si può capire dal nome, serviva per contenere il ghiaccio e conservarlo fino all'estate. Questa che si vede è stata conservata e valorizzata dalla descrizione dettagliata, con figure e foto, di come veniva eseguito questo lavoro che era una rilevante fonte di reddito per i 'montanari' di allora (fino agli anni trenta). Se avete un po' di pazienza potete leggere tutto il procedimento (credo che la foto sia leggibile). In breve dirò che accanto a queste "giassare" c'era un avallamento che raccoglieva l'acqua piovana. Quando in inverno si ghiacciava ben-bene si segava il ghiaccio in lastroni, e si calavano all'interno isolandoli con paglia. Poi se l'inverno era abbastanza rigido e se c'era abbastanza acqua, si faceva un secondo taglio. Nei migliori inverni, si fa per dire, si poteva eseguire addirittura il terzo taglio. Così mi era stato detto tanti anni fa daa un anziano del posto. Poi, all'estate, il ghiaccio veniva estratto e portato dai carrettieri, in pianura per essere venduto.
Un'altra tappa del mio 'giretto' in rampichino l'ho fatta davanti a
questo capitello, che mi ha appunto ispirato il titolo per questo
'post'!
Ho abbinato queste due testimonianze che rivelano la povertà, ma anche la gran voglia di lavorare dei nostri nonni (e bisnonni). Ciao a tutti. Gaetano.
Belle le tue foto,
RispondiEliminafa bene la tua sorellina a invitarti a pubblicarle.
Mi sono commosso anch'io lo scorso anno passando davanti a quel capitello
ciao Vinicio
Gaetano bravo! hai fatto bene a postare queste foto r pure la loro storia. Credo che la "giassara" sia proprio una caratteristica della Lessinia. Sai che non ricordo dove si trovi questo "capitello?" ( si chiamerà proprio cosi? Non credo) Ciaooooooooooo e buona domenica a voi. Bruna
RispondiEliminaQuanta storia vi è intorno a noi e quanta magia nelle cose più semplici...ne resto sempre piacevolmente stupita.. un caro saluto
RispondiEliminaCiao Gaetano
RispondiEliminaquesto post ci fa capire quanta ingegnosità avevano sviluppato i nostri avi,
dal "nulla" hanno creato una redditizia attività.
La procedura è scritta troppo in piccolo per me, ma nessun problema
sei stato bravo a spiegare.
Buona estate Gaetano ciaooooooooo
Marina
ciao Gaetano,bello questo post con le cose antiche, qui a Cavezzo di ghiacciaie ne ho visto due, una attiva ancora al centro anziani...lo scorso anno avevo sentito dire che la usano a tenere al fresco ancora della roba..e l'altra quando ero piccola ci passavo davanti nell'andare a scuola, gli avevano fatto sopra un giardino con le panchine, e noi bimbi quando tornare a casa ci fermava a riposarci ..mi affascinava quel giardino su quella montagnola.
RispondiEliminaCiao e buon mese di agosto.
Magda
un saluto anche da questo sito dalla tua "sorellina" Bruna .. ciaoooooooo e felice domenica a te ed alla compagnia che sicuramente non mancherà nella vostra casa ospitale.
RispondiEliminaBuongiorno Gaetano
RispondiEliminaanche senza pioggi si è un pochino rinfrescato, Beatrice sta facendosi sentire, speriamo duri qualche giorno......
Buona domenica
Marina
Caro gaetano.
RispondiEliminagrazie per il tuo passaggio. E' vero...anche le amicizie virtuali sono belle. Mi piacciono molto le tue foto che mi regalano una realtà antica che è presente in tutta Italia. La povertà e l'emigrazione è storia comune dal sud al nord.
Buona settimana